Dolore cronico in Italia: trasformare i dati in soluzioni da mettere in pratica

L’articolo Chronic Pain in Italy: Turning Numbers Into Actionable Solutions, pubblicato recentemente su Pain research and management, evidenzia l’impatto significativo del dolore cronico in Italia e propone strategie per migliorare la gestione dei pazienti. Secondo il Rapporto Censis Grünenthal, il 19,8% della popolazione adulta italiana soffre di dolore cronico moderato o severo, con una scarsa consapevolezza (86,2%) dell’esistenza di centri specializzati per la terapia del dolore. L’analisi di tre società scientifiche italiane, Associazione Italiana per lo Studio del Dolore, Area Culturare Dolore SIAARTI, Federdolore SICD, ha identificato esigenze non soddisfatte e ha suggerito soluzioni innovative in tre ambiti strategici: informazione e sensibilizzazione, riorganizzazione della rete dei centri del dolore e utilizzo delle nuove tecnologie per facilitare l’accesso alle cure.

Per aumentare la consapevolezza, si propongono campagne educative pubbliche e scolastiche, materiali informativi nei centri sanitari (si legga anche in questo sito Curare il dolore cronico: il percorso ad ostacoli del paziente da uno specialista all'altro).

Dal punto di vista organizzativo, si suggerisce la creazione di centri del dolore ben strutturati con personale dedicato, il rafforzamento dei servizi territoriali e l’adozione di modelli internazionali per garantire un approccio multidisciplinare. Si sottolinea inoltre l’importanza di sviluppare percorsi diagnostico-terapeutici standardizzati.

Sul fronte tecnologico, si propone l’uso della telemedicina, della digitalizzazione delle cartelle cliniche e dello sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale per migliorare la diagnosi e il monitoraggio del dolore. Si evidenzia la necessità di investimenti mirati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per garantire risorse adeguate.

Infine, l’articolo enfatizza l’urgenza di migliorare la formazione dei medici specialisti in terapia del dolore, proponendo corsi specifici e il riconoscimento della medicina del dolore come disciplina autonoma. Nel complesso, l’adozione di un approccio più strutturato e integrato potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti e ridurre i costi sanitari associati al dolore cronico.

Riferimento bibliografico:

Violini A, Consoletti L, Finco G. Chronic Pain in Italy: Turning Numbers Into Actionable Solutions, Pain Research and Management, 2025, 3401242, 12 pages, 2025. https://doi.org/10.1155/prm/3401242

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