Cronaca di un’ipotesi scritta in una lettera a Lancet Respiratory Medicine diventata allarme in Francia, proiettata al centro di un intenso dibattito tra pro e contro, con successiva mobilitazione di società scientifiche, enti regolatori del farmaco, esperti, per fare chiarezza e contrastare il panico tra i pazienti.
In rappresentanza della Associazione Italiana per lo Studio del Dolore, mi sento in dovere di rivolgere un saluto e un abbraccio ed esprimere una vicinanza profonda e un ringraziamento sincero a tutti i colleghi, a tutti i medici, a tutti gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, che in queste settimane stanno affrontando un nemico tanto insidioso quanto subdolo, tanto capace di mettere a repentaglio le vite umane quanto in grado di mettere a rischio l'intero sistema sanitario nazionale. La pandemia da Covid 19, così definita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità non più tardi di 24-36 ore fa, mette tutti i sistemi sanitari nazionali e sovranazionali in difficoltà. Gli operatori della salute medici, scienziati, ricercatori, epidemiologi, ma soprattutto medici sul campo, penso ai medici internisti, agli infettivologi agli anestesisti, ai rianimatori, agli intensivisti, e a tutto il comparto delle competenze infermieristiche e socioassistenziali, sono sottoposti ad uno sforzo che dire immane è dir poco.
Quindi a tutti loro va il nostro saluto, il nostro abbraccio e soprattutto il nostro affettuosissimo ringraziamento.
Buon lavoro e buona fortuna e in bocca al lupo a tutti!
Prof. Stefano Coaccioli
Presidente Associazione Italiana per lo Studio del Dolore
12 marzo 2020
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In questi giorni ci giungono molte richieste di chiarimenti sul Covid 19, sulla terapia e anche sul sospetto che questo nuovo coronavirus possa essere un prodotto di laboratorio o di ingegneria genetica.